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Dazi al 30% sui prodotti europei dal 1°agosto

  • Immagine del redattore: Donatella De Lucia
    Donatella De Lucia
  • 14 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

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L'annuncio di dazi del 30% sui prodotti europei a partire dal 1° agosto 2025, comunicato dal presidente USA Donald Trump tramite una lettera indirizzata alla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, rappresenta un significativo sviluppo nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea. Ecco i punti principali della notizia, basati sulle informazioni più recenti:

  • Dettagli dell'annuncio: Trump ha dichiarato che, a partire dal 1° agosto 2025, verrà applicato un dazio del 30% su tutte le merci importate dall'UE, con la possibilità di un ulteriore aumento in caso di ritorsioni europee. La misura è giustificata dalla necessità di ridurre il deficit commerciale con l'UE, considerato da Trump troppo elevato. Tuttavia, ha offerto un'esenzione per le aziende europee che decidano di produrre direttamente negli Stati Uniti.

  • Impatto sull'Italia: L'Italia, secondo paese europeo più penalizzato dopo la Germania, rischia gravi conseguenze economiche. Secondo Coldiretti, i dazi potrebbero raggiungere il 45% per i formaggi, il 35% per i vini, il 42% per il pomodoro trasformato e il 36% per la pasta farcita. Confartigianato stima che l'export italiano verso gli USA (66,6 miliardi di euro nei 12 mesi fino ad aprile 2025) subirà un duro colpo, specialmente per le piccole e medie imprese. L'industria farmaceutica italiana potrebbe affrontare costi aggiuntivi per oltre 2,5 miliardi di euro, con rischi di carenze di medicinali e aumenti dei prezzi negli USA.

  • Reazioni europee: La presidente von der Leyen ha definito i dazi una minaccia per le catene di approvvigionamento transatlantiche, promettendo contromisure proporzionate se non si troverà un accordo entro il 1° agosto. Il premier italiano Giorgia Meloni e altri leader europei, come il francese Emmanuel Macron e il tedesco Katherina Reiche, hanno sottolineato la necessità di negoziati pragmatici per evitare una guerra commerciale.

  • Effetti economici: Secondo l'ISPI, un dazio del 30% potrebbe ridurre la crescita economica dell'UE dello 0,7%, rispetto allo 0,1% con il precedente 10%. Per l'Italia, Confindustria prevede una perdita di export di 20 miliardi di euro e un calo del PIL dello 0,27% nel 2025 e dello 0,53% nel 2026, con un impatto sull'occupazione di 37.200 posti di lavoro nel 2025 e 75.200 nel 2026.

  • Reazioni politiche e sociali: In Italia, figure come Matteo Renzi hanno criticato il governo per la sua presunta incapacità di influenzare Trump, nonostante i rapporti personali tra Meloni e il presidente USA. Su X, diversi utenti esprimono preoccupazione per l'impatto economico e criticano la gestione politica della situazione, sottolineando la necessità di una risposta europea unitaria.

  • Contesto globale: Trump ha già annunciato dazi del 35% al Canada, 30% al Messico, 25% a Giappone e Corea del Sud, e percentuali più alte per altri paesi come Sudafrica (30%), Myanmar e Laos (40%). Questo indica una strategia aggressiva per rinegoziare gli accordi commerciali globali.


L'incertezza sta già influenzando i mercati, con cali significativi nelle borse europee e a Wall Street.

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