L'imponente Grand Lisboa a Macao, in Cina, non è solo uno splendido hotel di lusso, ma il custode di una lista dei vini senza eguali, composta nientemeno che da 648 pagine con circa 265 selezioni di Champagne, oltre 700 vini rossi della Borgogna, più di 1500 Bordeaux, circa 150 Châteauneuf-du-Pape differenti, oltre 800 vini californiani, ben 350 Brunello di Montalcino e tantissime altre etichette pregiate da tutto il mondo.
Ci siamo chiesti se una lista così immensa possa essere davvero gestibile nel day by day.
Se da un lato infatti si presenta come un paradiso per gli appassionati del vino, la scelta può presentarsi così vasta che persino i sommelier più esperti potrebbero trovarsi a disagio nel consigliare i clienti al tavolo e la sua vastità potrebbe confondere anche i palati più esperti
Inoltre la rotazione delle scorte può manifestarsi molto difficoltosa. Il tempo è un fedele compagno nel mondo del vino, plasmando le sue sfumature e conferendogli carattere. Tuttavia, quando la varietà è così ampia, alcuni vini possono rischiare di rimanere fermi per troppo tempo, perdendo di freschezza, vitalità e complessità, mentre meriterebbero di essere apprezzati nel pieno della loro maturazione.
Optare per una selezione più piccola, curata con attenzione, potrebbe offrire forse un'esperienza più concentrata e personalizzata? Sarebbe forse più soddisfacente una un viaggio più ristretto ma sempre profondamente intenso?
Sono domande difficili cui rispondere visto anche che il Gran Lisboa si pregia avere al suo interno, al momento ben 16 tra ristoranti, bar e lounge tra cui Don Alfonso 1890, 3 stelle Michelin, della famosa famiglia di ristoratori in Sant'Agata dei Due Golfi, in rappresentanza dell'impareggiabile cucina italiana, ristorate arredato con il lussuoso fascino glamour di Versace.
Secondo voi è possibile trovare un compromesso tra il navigare in una marea di possibili scelte e l'intimità di un'esperienza più selezionata?
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