Vino Rosso e Cancro: 7 motivi per cui la campagna “Spread” è un attacco eccessivo alla tradizione
- Donatella De Lucia
- 6 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Immaginate di essere seduti a tavola, magari in una trattoria di campagna, con un calice di vino rosso, un sorso, un sorriso, un brindisi alla vita.
E poi, boom: una campagna pubblicitaria vi dice che quel bicchiere è praticamente il manifesto del cancro.
Non vi sembra un po’ esagerato?

È quello che ci siamo chiesti di fronte alla campagna “Spread” del Cancer Council SA, lanciata a giugno 2025 in Australia Meridionale, che ha scelto proprio il vino rosso come simbolo del pericolo alcol‑cancro.
Ma davvero prendersela con ciò che è stato per anni considerato “un toccasana per il cuore” grazie al resveratrolo?
Non sarebbe stato più opportuno puntare sul consumo eccessivo in generale?
Un bicchiere di vino rosso come il cattivo di Hollywood
La campagna, diffusa su tram, podcast, radio, social media e cartelloni, mostra un’immagine d’impatto: un calice rovesciato, il vino che si “diffonde” come una minaccia, accompagnato dallo slogan “l’alcol causa il cancro”. Ogni organo è preso di mira: bocca, gola, fegato, stomaco, intestino, seno.
Sì, lo sappiamo: l’alcol in eccesso è nocivo. Ma colpire proprio il vino rosso — mistico simbolo di piacere e convivialità — appare un po’ eccessivo. Perché non usare un cocktail alcolico generico o una birra economica?
Il produttore Fabiano Minchella, citato da WineTitles, sottolinea: «il problema è l’alcol in generale, non il vino rosso in particolare». E infatti, il vero obiettivo dovrebbe essere sensibilizzare al consumo consapevole, non demonizzare un prodotto considerato parte della cultura mediterranea.
La scienza: solida, ma con un’opinione
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’alcol come cancerogeno di Gruppo 1. L’etanolo si trasforma in acetaldeide, dannosa per il DNA, e con quantità crescenti aumenta il rischio di tumori. Inoltre, in Australia Meridionale il 63 % della popolazione non percepisce l’alcol come rischio per il cancro nel 2023, secondo il Cancer Council SA.
Fino a qui tutto chiaro. Tuttavia, il messaggio "non esiste un livello sicuro di consumo" sembra voler annullare ogni distinzione. E qui inizia il nostro “ma”.
Vino rosso: antiossidanti, polifenoli e resilienza culturale
Il vino rosso non è solo etanolo: è resveratrolo, antiossidanti, polifenoli. Alcuni studi suggeriscono persino un effetto protettivo – specialmente contro il cancro al colon‑retto. Una meta‑analisi recente mostra che né il vino rosso né quello bianco aumentano significativamente il rischio rispetto ai non bevitori.
Perché allora trasformare un bicchiere a cena — gesto di relax — nello stesso livello di pericolo dello sfinimento da superalcoolici?
Impatto sull’industria: tradizione e lavoro in bilico
Il vino oggi rappresenta cultura, economia e tradizione. Lo stesso vale per l’Australia Meridionale, dove l’industria genera miliardi e impiega migliaia (e in Italia vale lo stesso). Una campagna così focalizzata rischia di colpire severamente un settore già vulnerabile.
Secondo Australian Grape & Wine, la campagna usa un approccio “altamente emotivo”, penalizzando ingiustamente i produttori.
Messaggio o shock? Il tono conta
Usare un’immagine forte, quasi horror, può attirare l’attenzione, ma può anche allontanare. Sensibilizzare è giusto, ma demonizzare la tradizione è un colpo basso.
Il messaggio dovrebbe essere chiaro: consumo responsabile, non terrore.
Un brindisi con moderazione non è un atto di morte.
fonte: WineTitles
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