Primi dettagli sui prodotti "accordo" EU-Usa del 27 luglio 2025
- Donatella De Lucia
- 29 lug
- Tempo di lettura: 5 min

Dazi al 15%:
L'accordo prevede un'aliquota tariffaria unica del 15% sulla maggior parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, applicata a settori come automotive, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Questo rappresenta una riduzione rispetto al 27,5% precedentemente applicato, ad esempio, sulle auto europee, ma è superiore al 10% auspicato inizialmente dall'UE.
I dazi su acciaio e alluminio restano invariati al 50%, esclusi dall'accordo principale, con discussioni su un sistema di quote di importazione legate a "livelli storici" degli scambi commerciali. Per le importazioni di acciaio che superano queste quote, si applicherebbe il dazio del 50%.
Prodotti strategici a dazio zero: (vedi approfondimento alla fine dell'articolo)
È stato concordato un regime di "zero-for-zero" (dazi azzerati reciprocamente) per prodotti strategici come aeromobili e relativi componenti, alcune sostanze chimiche, farmaci generici, attrezzature per semiconduttori, alcuni prodotti agricoli e materie prime essenziali. L'UE intende ampliare questa lista.
Impegni energetici e investimenti dell'accordo:
L'UE si è impegnata a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti e ad acquistare 750 miliardi di dollari in energia (soprattutto gas naturale liquefatto, petrolio e combustibili nucleari) entro la fine del mandato di Trump, per sostituire le forniture russe. Tuttavia, fonti UE specificano che questi 750 miliardi sono una stima, poiché gli acquisti di energia sono gestiti da aziende private, non direttamente dall'UE.
Non c’è un impegno specifico sull’acquisto di armamenti dagli Stati Uniti, poiché la competenza in materia di difesa spetta ai singoli Stati membri, non alla Commissione Europea. Le dichiarazioni di Trump in merito riflettono sue aspettative, non obblighi contrattuali.
Digitale e regolamentazione:
La Casa Bianca ha dichiarato che l'UE non adotterà né manterrà tariffe sull'uso delle reti digitali, un punto assente nella nota ufficiale dell'UE, evidenziando discrepanze nelle comunicazioni. L'UE ha ribadito di aver difeso la propria autonomia normativa, in particolare su Digital Services Act e Digital Markets Act.
Settori colpiti e impatto sull'Italia:
Automotive: L'accordo riduce i dazi sulle auto e componenti dal 27,5% al 15%, un vantaggio relativo per il settore. L'UE ha accettato di ridurre i dazi sulle auto importate dagli USA dal 10% al 2,5%.
Agroalimentare: I vini italiani, con un export di 1,9 miliardi di euro verso gli USA, subiranno un impatto stimato di 317 milioni di euro a causa dei dazi al 15%. Prodotti come lattiero-caseari e olio extravergine d'oliva potrebbero essere esentati.
Farmaceutico: I farmaci europei saranno soggetti al 15%, ma Trump ha minacciato dazi progressivi (fino al 200%) per ridurre la dipendenza da farmaci esteri, creando incertezze.
Impatto economico: Secondo il Centro studi di Unimpresa, i dazi al 15% potrebbero causare una flessione dello 0,5% sul fatturato delle imprese italiane esportatrici e una riduzione dei margini fino a 0,3 punti percentuali per il 75% delle aziende coinvolte. I settori più esposti sono farmaceutica (24% del valore aggiunto legato agli USA), cantieristica e aerospazio (15%), mobili, elettronica, moda e autoveicoli (6-8%).
Reazioni:
Italia: La premier Giorgia Meloni ha definito l'accordo "positivo" per aver evitato un'escalation commerciale, ma ha chiesto dettagli. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato la necessità di interventi della BCE per mitigare l'impatto del cambio euro-dollaro.
Critiche: La Francia (premier François Bayrou) e l’Ungheria (Viktor Orban) hanno criticato l’intesa, definendola squilibrata e una “sottomissione” agli USA. La Germania ha espresso cautela per l’impatto sulle sue esportazioni.
UE: Il commissario al Commercio Maros Sefcovic ha giustificato l'accordo come necessario per evitare una guerra commerciale che avrebbe messo a rischio 5 milioni di posti di lavoro in Europa.
Tempistiche e contromisure:
L'accordo entrerà in vigore dal 1° agosto 2025, con la sospensione delle contromisure UE da 93 miliardi di euro previste per il 7 agosto.
Una dichiarazione congiunta, non giuridicamente vincolante, dovrebbe essere pubblicata entro venerdì 1° agosto 2025.
DAZIO ZERO
L'accordo prevede l'azzeramento reciproco dei dazi per i seguenti settori e categorie di prodotti:
Aeromobili e relativi componenti:
Include aerei civili, parti di aeromobili (es. motori, sistemi avionici, componenti strutturali) e attrezzature correlate.
Motivazione: favorire la competitività di industrie chiave come Airbus (UE) e Boeing (USA), riducendo i costi di import-export.
Impatto: positivo per l’industria aerospaziale europea, specialmente per paesi come Francia, Germania e Italia, dove operano fornitori di componenti (es. Leonardo in Italia).
Alcune sostanze chimiche:
Comprende prodotti chimici di base e intermedi utilizzati in vari settori industriali, come la produzione di plastiche, fertilizzanti e materiali avanzati.
Non è specificato quali sostanze chimiche siano incluse, ma si tratta probabilmente di quelle con catene di approvvigionamento integrate tra UE e USA.
L’UE punta a espandere questa categoria per includere più prodotti chimici ad alto valore aggiunto.
Farmaci generici:
I farmaci generici (non brevettati) beneficeranno di dazi zero, favorendo l’export europeo verso gli USA e viceversa.
Nota: i farmaci di marca restano soggetti al dazio del 15%, con la minaccia di Trump di dazi progressivi (fino al 200%) per ridurre la dipendenza USA da farmaci esteri, il che potrebbe limitare i benefici per l’industria farmaceutica europea.
Attrezzature per semiconduttori:
Include macchinari e componenti utilizzati per la produzione di semiconduttori, come litografia, incisione e test.
Motivazione: rafforzare la cooperazione transatlantica nella produzione di chip, strategica per entrambe le economie.
Impatto: positivo per aziende europee come ASML (Paesi Bassi), leader nei macchinari per semiconduttori.
Alcuni prodotti agricoli:
Non è stato pubblicato un elenco dettagliato, ma fonti indicano che prodotti agricoli specifici, come alcune colture di base o materie prime (es. cereali, soia, oli vegetali), potrebbero essere inclusi.
Prodotti italiani come l’olio extravergine d’oliva e alcuni lattiero-caseari (es. formaggi non soggetti a denominazioni protette) potrebbero beneficiare dell’esenzione, anche se non è confermato.
Esclusi i vini, che subiranno il dazio del 15%, con un impatto stimato di 317 milioni di euro per l’Italia.
Materie prime essenziali:
Include minerali critici (es. litio, cobalto, terre rare) e altre materie prime necessarie per batterie, energie rinnovabili e tecnologie avanzate.
Motivazione: garantire catene di approvvigionamento sicure per industrie strategiche, riducendo la dipendenza da fornitori come la Cina.
Dettagli aggiuntivi
Espansione della lista: L’UE sta negoziando per ampliare l’elenco dei prodotti a dazio zero, ma non ci sono dettagli pubblici su quali categorie aggiuntive potrebbero essere incluse.
Reciprocità: Il regime "zero-for-zero" implica che anche gli USA azzerano i dazi sui corrispondenti prodotti europei, creando un vantaggio competitivo rispetto ad altri partner commerciali.
Esclusioni rilevanti: Prodotti come acciaio e alluminio restano soggetti a dazi del 50%, con discussioni in corso su quote di importazione basate su "livelli storici". I vini e altri prodotti agroalimentari di punta (es. formaggi DOP italiani come Parmigiano Reggiano) non rientrano nel regime di dazio zero, subendo il 15%.
Impatto sull’Italia
Settore aerospaziale: Aziende come Leonardo, che producono componenti per aeromobili, beneficeranno dell’esenzione, rafforzando l’export verso gli USA.
Agroalimentare: L’olio extravergine d’oliva e alcuni lattiero-caseari potrebbero essere esentati, ma l’assenza di conferme ufficiali crea incertezza. L’impatto negativo sui vini (dazio al 15%) potrebbe spingere l’Italia a negoziare ulteriori esenzioni.
Farmaceutico: L’esenzione sui generici favorisce alcune imprese italiane, ma il dazio sui farmaci di marca limita i benefici per il settore, che rappresenta il 24% del valore aggiunto legato agli USA.
Fonti
Le informazioni sono tratte da articoli pubblicati il 27-29 luglio 2025 dalle seguenti testate giornalistiche:
Sky TG24
TGcom24
Euronews
La Repubblica
Il Sole 24 Ore
Il Post
La Stampa
LO_SPECIALE
Non è stata pubblicata una bozza ufficiale dell'accordo, ma solo dichiarazioni riepilogative dei termini da parte di USA e UE, con discrepanze su alcuni punti (es. digitale, armamenti). I dettagli tecnici, come le quote per l’acciaio, sono ancora in fase di negoziazione a livello ministeriale o tecnico.
Non esiste un elenco ufficiale e completo dei prodotti a dazio zero, poiché i dettagli tecnici sono ancora in fase di definizione. La dichiarazione congiunta attesa entro il 1° agosto 2025 potrebbe chiarire ulteriormente.










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