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Business Strategies a Vinitaly 2025: tra scenari mondiali e nuove opportunità per il vino italiano

  • Immagine del redattore: Donatella De Lucia
    Donatella De Lucia
  • 11 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Si è appena conclusa l’edizione 2025 di Vinitaly, e ancora una volta il salone italiano internazionale del vino e dei distillati si è confermato un crocevia fondamentale per tastare il polso del settore.


Noi di Business Strategies eravamo presenti, come ogni anno, per ascoltare, confrontarci e accompagnare le imprese italiane in uno dei momenti più cruciali per il futuro del vino Made in Italy.


🍷 Un'edizione di Vinitaly ad alta tensione geopolitica

L’aria che si respirava nei padiglioni era carica di attese e incertezze: la notizia del ritorno dei dazi USA sul vino europeo ha riacceso i riflettori su quanto sia fragile l’equilibrio dell’export vitivinicolo italiano. Una questione che non riguarda solo la politica commerciale, ma il futuro di migliaia di imprese che hanno fatto della qualità e dell’apertura ai mercati esteri la loro forza.

🎙️ «In questo contesto – ha dichiarato la nostra CEO Silvana Ballotta – è fondamentale saper trasformare la crisi in opportunità. L’OCM Promozione Vino nei Paesi Terzi è oggi più che mai uno strumento strategico per tutelare e rilanciare la presenza italiana nei mercati chiave come gli Stati Uniti.»

Ascolto, networking e strategia

Durante tutta la manifestazione, il team di Business Strategies ha dialogato con produttori, consorzi, istituzioni e giornalisti. Gli incontri e le conversazioni, avvenute direttamente negli stand e nelle aree business (📸 vedi galleria foto), hanno confermato quanto sia urgente investire in comunicazione internazionale, tutela del valore e progettualità a lungo termine.


Internazionalizzazione sì, ma con visione

Il messaggio che abbiamo portato a Vinitaly è chiaro: internazionalizzare oggi significa pianificare, costruire relazioni solide e comunicare in modo autentico.Il mondo del vino italiano ha gli strumenti per affrontare le nuove sfide globali, ma serve una regia strategica, integrata e basata su dati e visione a lungo termine.





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