E' in Maremma è la nuova area della Toscana che ha ottenuto il riconoscimento come distretto biologico. Il territorio abbraccia sette comuni: Capalbio, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Orbetello e Scansano.
I nostri complimenti vanno a tutte le Aziende con le quali collaboriamo per questo traguardo così importante che riflette il loro impegno verso pratiche agricole sostenibili e il grande desiderio di promuovere la biodiversità. Nei prossimi articoli analizzeremo le loro straordinarie peculiarità e produzioni.
Il distretto biologico della Maremma è il sesto in Toscana, dopo quelli della Val d'Orcia, del Chianti, della Val di Cecina, Montalbano e della Val di Sieve.
Il distretto biologico della Maremma ha una superficie di circa 100.000 ettari, di cui il 41% è condotto con metodo biologico con circa 300 aziende agricole biologiche, che producono una varietà di prodotti, tra cui vino, olio extravergine di oliva, frutta, verdura, vino, miele, formaggi e salumi.
Il distretto biologico della Maremma è un'importante realtà economica per la regione. Le aziende agricole biologiche facenti parte del distretto generano un fatturato di circa 100 milioni di euro all'anno e impiegano circa 1.500 persone oltre ad essere anche un importante attrattore turistico.
Ogni anno, il distretto ospita circa 1 milione di visitatori, che vengono attratti dalla bellezza del paesaggio, dalla qualità dei prodotti biologici e dalle numerose attività culturali e ricreative che offre l'area
Il riconoscimento del distretto biologico della Maremma è un importante passo avanti per la Toscana.
La regione è infatti una delle principali produttrici di prodotti biologici in Italia. Il distretto biologico della Maremma contribuirà a consolidare la posizione della Toscana già al 35% e quindi leader nel settore dell'agricoltura biologica
I vantaggi dell'agricoltura biologica
L'agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che non utilizza prodotti chimici di sintesi, come pesticidi, fertilizzanti chimici e diserbanti. L'agricoltura biologica si basa sull'utilizzo di tecniche naturali, come la rotazione delle colture, il sovescio e la concimazione organica.
L'agricoltura biologica presenta numerosi vantaggi, sia per l'ambiente che per la salute umana, aiuta a ridurre l'inquinamento, a migliorare la qualità dell'acqua e del suolo, e a proteggere la biodiversità, producendo alimenti più sani, privi di pesticidi e fertilizzanti chimici.
Gli altri distretti istituiti in Toscana
Distretto Biologico di Fiesole Comprende il solo comune di Fiesole e ha una SAU biologica del 68%.
Distretto Biologico della Val di Cecina 12 Comuni: Bibbona, Casale Marittimo, Castelnuovo Val di Cecina, Cecina, Guardistallo, Lajatico, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Pomarance, Riparbella, Volterra
Distretto Biologico di Calenzano Comprende il solo comune di Calenzano ed ha una SAU biologica del 36%
Distretto biologico del Montalbano Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano con una superficie agricola utilizzabile di 4.876 ettari, di cui oltre il 40% condotti con il metodo dell’agricoltura biologica.
Distretto biologico del Chianti 7 Comuni: Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e San Casciano Val di Pesa.
Per ottenere lo status di Distretto Agricolo Biologico, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
Almeno il trenta per cento della superficie agricola utilizzata deve essere coltivata con metodi biologici.
Devono aderire almeno 3 imprenditori agricoli biologici iscritti nell'elenco pubblico degli operatori dell'agricoltura e dell'acquacoltura biologiche che operano nel territorio del distretto. In alternativa, può essere presente un'associazione che comprenda almeno tre imprenditori agricoli biologici iscritti.
Un terzo dei Comuni del territorio del distretto deve aderire e impegnarsi ad adottare politiche per la tutela dell'uso del suolo, la riduzione della produzione di rifiuti, la difesa dell'ambiente e la promozione delle produzioni biologiche, nonché la difesa e lo sviluppo dell'agrobiodiversità."
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